sabato 22 marzo 2008

VENETO-TIBET: IL MUSO NASCOSTO DELLA REPRESSIONE





Didascalia: a sinistra, manifestazioni LIFE alla fine degli anni Novanta; a destra, manifestazioni della popolazione tibetana in questi giorni

Con repressione si intende generalmente l'oppressione o la persecuzione di un individuo o di un gruppo di individui per ragioni politiche, di solito per impedire loro di partecipare attivamente o passivamente alla vita politica della società in cui vivono. La repressione politica può essere caratterizzata da discriminazioni, abusi da parte degli organi di polizia, ad esempio arresti ingiustificati o interrogatori brutali, e da azioni violente, come le minacce, le sparizioni forzate e talvolta gli omicidi/suicidi di attivisti politici e dissidenti. Quando la repressione politica è regolata e organizzata dallo stato stesso, si può parlare di terrorismo di stato.
Repressioni sistematiche e violente sono una caratteristica tipica di ogni dittatura, totalitarismo e regimi affini.

I metodi utilizzati in ogni parte del mondo per reprimere i diritti umani non sono dissimili tra loro, come dimostrano queste immagini.

venerdì 21 marzo 2008

13-14 APRILE: RIFIUTO LA SCHEDA PER PROTESTA, E CHIEDO CHE SIA MESSO A VERBALE!


Avete tutti il diritto di rifiutare la scheda alle urne:

1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA

2) NON TOCCARE LA SCHEDA (se si tocca la scheda viene contata come nulla e quindi rientra nel meccanismo del premio di maggioranza) E ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!"

3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA

4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio: "Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta") (D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104*)

COSI' FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO, NULLO O BIANCO, SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU' VOTI!!

*Art. 104

1. OMISSIS.
2. OMISSIS.
3. OMISSIS.
4. OMISSIS.
5. Il segretario dell'Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
6. OMISSIS.
7. OMISSIS.
8. OMISSIS.

Per maggiori informazioni: http://www.riforme.net

Questa è solo informazione, è giusto che qualsiasi cittadino sappia cosa può e cosa non può fare quando viene chiamato alle elezioni. Questo messaggio non ha lo scopo di istigare nessuno, semplicemente vuole informare tutti. Ognuno è libero di agire come meglio crede.

Roberto Pozzato
Socio LIFE

13-14 APRILE: MA MI NO VOTO (IO, VENETO, NON VOTO)


È dai primi anni 80 che l’idea federalista ha fatto ingresso sulla scena politica: unica soluzione possibile per tenere incollato questo paese di cocci. E con questa, tutti i mezzi per ottenere il federalismo: secessione, rivolta fiscale, rivoluzione armata, illusioni e speranze tutto svanito nelle nebbie della palude romana.
Palude che ha inghiottito non solo gli ideali ed i propositi di cambiamento ma anche gli uomini che si erano proposti come tramite: miseramente svaniti, vinti dal sistema romano che volevano sovvertire ma che, a sua difesa, distribuisce la droga-denaro, profondendo stipendi, i più alti al mondo, che paralizzano tutti i propositi di cambiamento creando una tossicodipendenza da denaro-privilegi-potere. Trent’anni durante i quali il destino di questo paese ha continuato a percorrere la strada della catastrofe economica travolgendo tutto ciò che avrebbe potuto presentare un ostacolo.
Nessun politico ha mai voluto seriamente governare la barca: né quelli di destra di sinistra, quelli di centro destra quelli di centro sinistra, quelli di estrema destra quelli di estrema sinistra. Il risultato: tasse sempre più alte, inflazione sempre più alta, debito pubblico sempre più alto e federalismo sempre più lontano.
SCHIAVI! È questo che pretendono da noi e se noi non bastiamo ecco che importano
schiavi di tutti i colori e da tutto il mondo. Questi politici sono incapaci, inetti, traditori del mandato elettorale, sobillatori del popolo, classisti, avari e falsi.
Noi Veneti non ci meritiamo una classe politica di tale fatta, tanto più che da 140 anni con la nostra mitezza, costanza, caparbietà e con il nostro lavoro tiriamo letteralmente questa carretta.
Ma da 140 anni continua scientificamente la negazione della nostra storia, della nostra lingua, delle nostre tradizioni, della nostra cultura, hanno occupato la nostra terra e si sono impossessati delle nostre vite rendendoci schiavi non “dei skei” ma del lavoro.
Sono arrivati qui come dei predoni saraceni e tali sono rimasti depredando tanto allora quanto adesso. Più paghiamo più pretendono, evadiamo meno di tutti in Italia e in Europa, ma è qui che infittiscono gli accertamenti e applicano gli studi di settore.
Qui paghiamo le tasse più alte di Europa ma esigono ancora di più.
Sono tutti uguali: non esistono centro, destra e sinistra, non esistono partiti se non nel senso di dividere “le parti”.
Esiste purtroppo un solo sistema politico che ha come scopo un unico interesse: la sua sopravvivenza.
Prodi, Berlusconi, Fini, Bossi, D’Alema, Veltroni, Mastella, … sono tutti uguali, assetati di potere, e nessuno di loro merita una legittimazione politica con il voto dei Veneti. Tanto più che il Popolo Veneto è detentore naturale del diritto di autodeterminazione: prendiamocelo e cacciamoli tutti dalla nostra terra.

Daniele Quaglia
Presidente LIFE Treviso

13-14 APRILE: AL VOTO PER SCONGIURARE IL PEGGIO

E' vero che le labbra "glossate" della Santanché mi fanno dubitare almeno quanto il bianco-rosato Casini.
E se Berlusconi al contrario di quanto sta facendo credere nasconde dietro l'immancabile sorriso la certezza di non poter far ripartire il Paese , dietro a lui il soddisfatto Fini cui pare assicurata la leadership nel futuro "post-berlusconiano" non promette miracoli, ma si limita " a ricominciare facendo rialzare l'Italia con riduzione delle tasse, sicurezza, legalità, scuole che insegnano" Veltroni con un coraggio da leone ed una discreta faccia tosta annuncia "Un'Italia nuova si può fare"
Fortunatamente possediamo il bene dell'intelletto e sappiamo distinguere tra demagogia e realtà.
Sono certa che per gli italiani cambierà poco o nulla, nonostante ciò sostengo la necessità di recarsi alle urne il 13 e 14 aprile per mille ed una ragione.
La sinistra dell'indulto ha trattato il popolo dei “portatori di partita iva”come criminali. L'inasprimento degli studi di settore con effetto retroattivo illegale e l'istituzione di un vero e proprio regime di polizia fiscale atto a controllare le piccole imprese individuali e a conduzione familiare ha lasciato di fatto ai grandi evasori la libertà di continuare ad eludere il fisco.
Prodi & Co. protagonisti di una sciagurata legislatura influenzata non poco dalla sinistra estrema di Bertinotti consapevoli che gli imprenditori lontani anni luce da Montezemolo e Della Valle non fanno parte del loro elettorato hanno scatenato contro l'ira funesta e la pesante accusa di evasori e quindi corresponsabili dell'immenso debito in cui è sprofondata l'Italia. E' bene ricordare che i dati relativi l'evasione snocciolati dai mezzi di informazione sono presunti distanti anni luce da ciò che infine si traduce in realtà, almeno per quanto concerne i piccoli!
Una volta votavo perché credevo negli ideali, perché mi riconoscevo in uno schieramento, perché credevo che il mio voto unito ad altri favorisse il cambiamento!
Nonostante le aspettative disattese sono per il sì.
Andrò a votare perché gli elettori di sinistra lo faranno in massa, e anche se tra loro c'è chi afferma il contrario si sa che tra il dire e il fare....
Andrò a votare perché come al supermercato si cercano le offerte più convenienti voterò per il meno esoso. Andrò a votare non tanto per il migliore quanto per allontanare lo spettro del peggio. Andrò a votare, ma questa volta lo farò un bel po’di veleno in corpo ed il giorno in cui qualcuno tra i tanti occuperà l' ambita poltrona saremo là a chiederne conto! Non è una minaccia, solo una promessa!

Katia Giordani
Vice Presidente LIFE Federale

NIENTE STATO PER I DISABILI


Amici della Life,
mi chiamo Stefano Franzago, non sono un vostro associato ma essendo anch'io figlio di questa meravigliosa terra che risponde al nome di Veneto, sono uno strenuo Sostenitore delle vostre, nostre e mie battaglie per liberarci dalle catene di uno Stato Italiano il quale, non solo occupa il nostro territorio e la nostra Patria in modo fraudolento, ma vuole toglierci anche la dignità in quanto persone. (Lo fa del resto anche con i suoi cittadini italiani.
Ne volete un esempio? Mercoledì 20 Febbraio 2008 (data che entrerà negli Annali della Storia Veneta), ho preso il treno per essere al vostro fianco a Venezia nella giornata che vi ha visti comparire in tribunale nella causa che avete intentato appunto contro l'Italia.
Dunque: al momento di salire in carrozza, vedo che il gradino della stessa è troppo alto rispetto al marciapiedi. A questo punto per poter salire ho avuto bisogno di una mano perché sono una persona diversamente abile che per camminare usa sempre le stampelle e che per superare fisicamente alcuni tipi di ostacoli deve ricorrere all'aiuto di qualcuno. Sempre che ci sia! E che non
dimostri indifferenza! E comunque voglio che sia altrettanto chiaro che l'aiuto lo chiedo e lo cerco solo come ultima estrema risorsa!
Ora mi chiedo: "Ma come"? Se non ricordo male qualche anno fa, il gradino anche se non era propriamente al livello del marciapiedi più basso lo era! Invece di abbassarlo ulteriormente cosa ti vanno a pensare i geni dei costruttori o i loro appaltatori? "Nelle carrozze nuove lo alziamo"! Alla faccia delle barriere architettoniche e del loro abbattimento! Per non parlare di altri errori.
Cosa significa questo in termini pratici? Significa che le persone diversamente abili come me con problemi di deambulazione, o chi usa la carrozzina non avendo a disposizione una pedana e molte persone anziane, se non vengono aiutate non possono usufruire del servizio ferroviario.
Ci viene impedito d'esercitare appieno un nostro diritto senza un valido motivo.
E questo signori miei è anti-costituzionale! Ma di esempi come questo, lo sappiamo, ne esistono a iosa.
E lo Stato Italiano che fa? Dimostra indifferenza! Con questo atteggiamento fa capire di considerare le persone non come cittadini ma come sudditi da sfruttare, come schiavi, come pecore perennemente da tosare, attraverso una burocrazia e un sistema fiscale che fanno gridare vendetta al cospetto di Dio! Uno Stato che pretende lealtà, dedizione ma che in cambio non dà niente! Uno Stato che si riempie continuamente la bocca di buoni propositi ma che non fa nulla per attuarli; abbandonando quindi i propri cittadini al loro destino!
Questa è l'Italia Signori, uno Stato che è meglio perdere che trovare! Capite allora perché la vostra battaglia è anche la mia?
Noi siamo Veneti, non Italiani, siamo una nazione, un popolo, con una Storia ultra millenaria alle spalle. Ricostruiamo lo Stato Veneto, fulgido esempio di libertà e civiltà quale fu nel passato, e portiamolo nel futuro, come modello di efficienza, e nel contempo rispettoso e al servizio della propria gente! Stefano Franzago

Stefano non ha descritto la difficoltà nel salire e scendere ponti, di aver fatto ciò in spalla a qualcuno di noi sul ponte di Rialto privo, come tutti gli altri, di pedane adeguate. Venezia è una città terribile per il diversamente abile, costretta a mendicare a Roma i fondi mai sufficienti per un decoroso mantenimento figuriamoci per strutture speciali come pedane.
GRAZIE CACCIARI, GRAZIE ITALIA!