venerdì 21 marzo 2008

13-14 APRILE: MA MI NO VOTO (IO, VENETO, NON VOTO)


È dai primi anni 80 che l’idea federalista ha fatto ingresso sulla scena politica: unica soluzione possibile per tenere incollato questo paese di cocci. E con questa, tutti i mezzi per ottenere il federalismo: secessione, rivolta fiscale, rivoluzione armata, illusioni e speranze tutto svanito nelle nebbie della palude romana.
Palude che ha inghiottito non solo gli ideali ed i propositi di cambiamento ma anche gli uomini che si erano proposti come tramite: miseramente svaniti, vinti dal sistema romano che volevano sovvertire ma che, a sua difesa, distribuisce la droga-denaro, profondendo stipendi, i più alti al mondo, che paralizzano tutti i propositi di cambiamento creando una tossicodipendenza da denaro-privilegi-potere. Trent’anni durante i quali il destino di questo paese ha continuato a percorrere la strada della catastrofe economica travolgendo tutto ciò che avrebbe potuto presentare un ostacolo.
Nessun politico ha mai voluto seriamente governare la barca: né quelli di destra di sinistra, quelli di centro destra quelli di centro sinistra, quelli di estrema destra quelli di estrema sinistra. Il risultato: tasse sempre più alte, inflazione sempre più alta, debito pubblico sempre più alto e federalismo sempre più lontano.
SCHIAVI! È questo che pretendono da noi e se noi non bastiamo ecco che importano
schiavi di tutti i colori e da tutto il mondo. Questi politici sono incapaci, inetti, traditori del mandato elettorale, sobillatori del popolo, classisti, avari e falsi.
Noi Veneti non ci meritiamo una classe politica di tale fatta, tanto più che da 140 anni con la nostra mitezza, costanza, caparbietà e con il nostro lavoro tiriamo letteralmente questa carretta.
Ma da 140 anni continua scientificamente la negazione della nostra storia, della nostra lingua, delle nostre tradizioni, della nostra cultura, hanno occupato la nostra terra e si sono impossessati delle nostre vite rendendoci schiavi non “dei skei” ma del lavoro.
Sono arrivati qui come dei predoni saraceni e tali sono rimasti depredando tanto allora quanto adesso. Più paghiamo più pretendono, evadiamo meno di tutti in Italia e in Europa, ma è qui che infittiscono gli accertamenti e applicano gli studi di settore.
Qui paghiamo le tasse più alte di Europa ma esigono ancora di più.
Sono tutti uguali: non esistono centro, destra e sinistra, non esistono partiti se non nel senso di dividere “le parti”.
Esiste purtroppo un solo sistema politico che ha come scopo un unico interesse: la sua sopravvivenza.
Prodi, Berlusconi, Fini, Bossi, D’Alema, Veltroni, Mastella, … sono tutti uguali, assetati di potere, e nessuno di loro merita una legittimazione politica con il voto dei Veneti. Tanto più che il Popolo Veneto è detentore naturale del diritto di autodeterminazione: prendiamocelo e cacciamoli tutti dalla nostra terra.

Daniele Quaglia
Presidente LIFE Treviso

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